Mentre nel vecchio continente continuano ad inasprirsi gli animi per la questione Ucraina, nei paesi oceanici si procede con il calendario macroeconomico, che stanotte vede l’appuntamento con la Banca Centrale Neozelandese, ed un potenziale rialzo tassi!

Domani 23 febbraio la RBNZ sarà chiamata a decidere sulle politiche economiche da adottare per il prossimo futuro, in un contesto globale certo non facile da interpretare, che vede una altissima inflazione nei continenti occidentali, con gli USA che hanno superato il picco del 7%, non di meno l’Europa che vede i suoi record con l’indice dei prezzi al consumo oltre il 5%, cosi anche in Nuova Zelanda, dove l’inflazione era compresa nel range target del 1-3% da tempo oramai, ma che con l’esplosione dei prezzi, special modo del comparto energy, ha visto un rapido incremento dell’indice dei prezzi al consumo, che in un solo anno è balzato al 5.9%.

La Reserve Bank of New Zealand non ha tardato nell’adeguare le politiche monetarie, provvedendo al rialzo del costo del denaro , portando il tasso di interesse al +0.75%, ma ciò nonostante i mercati hanno interpretato come insufficiente l’ultimo rialzo tassi di soli 25BP, per contrastare l’attuale inflazione, e il dollaro neozelandese ha vissuto cosi un trimestre di pesanti ribassi.

Le vendite sulla valuta oceanica sono state copiose trascinando con se non solo il cambio originale nzdusd ma ovviamente tutti i cross, che hanno respirato solo nell’ultima settimana di contrattazione.

Le aspettative degli operatori sono per un rialzo di ulteriori 25Bp , che porterebbe il costo del denaro ad un +1.0%, di certo più adeguato all’attuale velocità di espansione dell’economia in Nuova Zelanda, ma sarà sufficiente a convincere gli operatori , e a spostare il loro sentiment sul lato long del mercato?

Per ora possiamo solo constatare che il cambio originale dai minimi di inizio febbraio a 0.6530 è balzato agli attuali 0.6750, con un movimento di storno del +3.40%, anche se iniziamo a trovare gia le prime resistenze tecniche, che vedono i baluardi nelle aree di 0.6800-6810.

Un eventuale delusione da parte della RBNZ potrebbe decretare però ulteriori pesanti ribassi del dollaro neozelandese, che potrebbe portare ad importanti storni special modo sul cross eurnzd, che dai massimi di 1.7345 ha ritracciato pesantemente fino agli attuali 1.68-6825 primo vero supporto tecnico, dove troviamo non solo supporti statici, ma anche supporti dinamici fatti dalle medie mobili 100periodi e 200 periodi daily che passano al momento per 1.6775.

Se la RBNZ dovesse però essere più hawkish del previsto , allora potremmo assistere davvero ad un capovolgimento di sentiment sul dollaro neozelandese, che ha visto fino ad oggi posizionamenti netti corti , secondo i dati del COT REPORT, da parte dei non commercial. Pertanto una ricopertura rapida delle posizioni corte, potrebbero dare spinta rialzista corposa al kiwi, che detterebbe importanti stroni ribassisti di cross come gbpnzd che dopo il breakout delle aree di 2.0225 sembra lanciato al test dei supporti in area 2.0000.

Vedremo domani al nostro risveglio quali dinamiche si saranno concretizzate e quali i motivi che hanno generato la relativa price action.

Buona serata e buon trading

Salvatore Bilotta