Ancora una settimana ricca di appuntamenti con le banche centrali e questa notte è stato il turno della RBA, che ha mantenuto i suoi toni accomodanti seppur confermando la chiusura del QE.

La politica monetaria della RBA resta dunque accomodante, i tassi di interesse non vengono alzati dall’attuale +0.10%, contro le aspettative di diversi analisti che scommettevano sulla necessità della Banca centrale Australiana di prendere in considerazione la ripresa dei livelli inflattivi, che sembra aver inasprito la sua curva a rialzo.

Il governatore della RBA , Lowe ha annunciato la chiusura del QE, che sembra essere una misura non più necessaria in diversi paesi del mondo, a partire dagli stati uniti, all’Europa, come nel Regno Unito, ma per l’Australia, questo provvedimento, non determina un rialzo tassi di interesse, che deve ancora attendere un’inflazione che per quanto a rialzo, non rimante agli occhi del Governatore Lowe stabilmente al di sopra della fascia obiettivo del 2-3%.

Resta attendista dunque la RBA che con un‘inflazione al +3.5% , sembra porre la sua attenzione ai salari, che non seguono al momento la curva a rialzo dei prezzi, lasciando aperta la speranza di un’inflazione temporanea, che vedrà un naturale rientro nei livelli target, senza pertanto richiedere l’intervento della banca centrale Australiana.

La congiuntura macro economica resta positiva con una disoccupazione in calo sotto il 4% , livelli che sono assimilabili alla piena occupazione, pertanto la delusione sul nulla di fatto ha generato un breve calo del dollaro australiano , che è stato però rapidamente riassorbito.

Le aspettative ora si spostano alla riunione del prossimo giugno, come la più probabile per un intervento da parte della RBA, tralasciando la riunione di Maggio, dove si conferma un nulla di fatto, ma gli occhi restano ora puntati sulla gestione del bilancio, che ha visto, dall’inizio dell’era pandemica, il suo triplicarsi, portandosi cosi a circa 640 miliardi di dollari australiani.

Le prime dichiarazioni sembrano muoversi nella direzione di un reinvestimento, pertanto nessuna riduzione di bilancio, che porterebbe alla liquidazione di obbligazioni sovrane, mettendo ancora in luce il profilo dovish della banca centrale australiana.

Il dollaro australiano, non sembra aver perso l’occasione di un ampio recupero sul dollaro americano, anche a dispetto di una RBA estremamente accomodante, portandosi sopra le aree di 0.71, dopo i profondi affondi visti la scorsa settimana che lo avevano visto rompere a ribasso i minimi precedenti di 0.70 figura, per approdare a 0.6970

L’attuale debolezza del biglietto verde, sembra dare respiro a tutte le majors, compreso il dollaro australiano, che punta alle prime vere aree di resistenza poste a 0.7150 in primis, e 0.72 poi, dove passa la trend line resistiva, che congiunge i massimi di periodo.

Seguiremo con attenzione le dinamiche del dollaro australiano in primis contro il biglietto verde, e poi con il dollaro neozelandese, dove da sempre vige una stretta correlazione diretta.

Buona giornata e buon trading

Salvatore Bilotta