Con la prospettiva di rialzi tassi da parte della FED prima del previsto, gli investitori si sono affrettati a cambiare la loro view anche sui mercati obbligazionari.

Il decennale americano oramai ha raggiunto stabilmente il rendimento del +1.70% rimanendo appena al di sotto dei massimi del 2021 di +1.77%, solo questa settimana è aumentato di ben 22 punti base, innescando una vendita di obbligazioni anche in asia ed in europa.

Sembrano dunque finiti i giorni in cui si potevano comprare obbligazioni fiduciosi del sostegno delle banche centrali.

Il FOMC è stato chiaro nel valutare una riduzione degli asset detenuti in bilancio subito dopo il primo rialzo tassi che sembra con buona probabilità essere a marzo 2022, dimostrando un approccio ancora più aggressivo rispetto all’ultimo ciclo di rialzo tassi del 2010, quando la FED ha atteso ben 2 anni prima di tagliare le attività accumulate in bilancio.

Il mercato obbligazionario europeo e asiatico ha seguito quello americano, con i rendimenti del decennale tedesco ai massimi da maggio 2019, come i rendimenti Giapponesi ai massimi dall’aprile 2021.

Probabilmente anche la BOE seguira le orme della FED, in un ciclo di inasprimento delle politiche monetarie, ampliando il divario con l’europa.

"I verbali del FOMC indicano che la Fed vuole aumenti dei tassi prima o più velocemente, deflusso anticipato del bilancio e desiderio di una curva dei rendimenti più ripida"