MARKET MOVERS - 50° SETTIMANA – inflazione poi FED e BCE ,la settimana conclusiva del 2023

MARKET MOVERS - 50° SETTIMANA – inflazione poi FED e BCE ,la settimana conclusiva del 2023
Financial Markets Background
Siamo giunti di fatto all’ultima vera settimana del 2023, settimana che concentrerà l’attenzione degli operatori con l’inflazione Usa , per fare spazio alla FED e alla BCE.
Dopo che i dati sul mercato del lavoro Usa della scorsa settimana hanno sorpreso con una disoccupazione in netto calo dal 3.9% al 3.7% , sembra ora corretto approcciarsi con maggiore prudenza ai dati sull’inflazione attesi martedì pomeriggio, certo è che il calo drastico delle quotazioni del comparto energy darà un’importante contributo al calo dei prezzi. Il dato core , come sempre sorvegliato speciale da parte della FED, potrebbe godere di un ritardo nella componente alloggi, che se dovesse intraprendere ora una tendenza ribassista potrebbe incoraggiare la FED a rivedere la sua politica monetaria. Tutto si deciderà mercoledì sera alle 20.00 con la decisione sul tasso di interesse USA e poco dopo con le parole di Powell nella conference press.
Non da meno l’attenzione a giovedì pomeriggio , ore 14.15 con la decisione sui tassi di interesse da aprte della BCE, sula quale orbitano grandi attese per un imminente cambio di dialettica che possa in qualche modo aprire la strada al primo taglio tassi già nella primavera del 2024. L’attesa resta alta anche in seguito al calo dell’inflazione in gran parte dei paesi dell’UE , che ha portato il valore medio al 2.4% con la possibilità concreta che un ritardo nel taglio del costo del denaro possa generare una fase deflazionistica in Europa.
Ma passiamo ora in rassegna quali i principali market movers della prossima settimana:
Lunedi 11 Dicembre
- Ore 08.00 INFLATION RATE YOY Danimarca
Sebbene possa essere considerate un dato a basso impatto per i mercati, noi riteniamo essenziale monitorare detto parametro, data la fortissima correlazione diretta con l’inflazione media europea. La Danimarca vive già un’inflazione a 0.1% yoy , ed un calo verso parametri negativi aprirebbe a possibili scenari deflattivi anche in Europa ponendo non poche pressioni sulla BCE attesa il giovedi seguente.
Martedi 12 Dicembre
- 08.00 Unenploiment Rate UK
Sorvegliato speciale del gruppo G10 è il Regno Unito che vede ora una congiuntura macroeconomica sotto pressione da parte della BOE che prosegue il suo piano di Balance Sheet reduction che porta il governo ad applicare politiche fiscali tutt’altro che morbide. Non di meno possiamo dire che la fase buia per il Regno unito sembra volgere al termine con incoraggianti dati sull’Inflazione e dora vedremo anche cosa viene riportato dal mondo del lavoro, considerando che l’ultima lettura del +4.2% segue un trend crescente partito a marzo 2024 con un 3.7%. la piu alta disoccupazione è un segnale chiaro che le politiche monetarie della BOE stanno dando i primi risultati incoraggianti per un rientro dell’inflazione.
- 11.00 ZEW Economic Sentiment Index Germania
Si osserva la condizione economica della locomotica europea che dopo la battuta di aresto vissuta nella prima fase del 2023, si psera ora possa recuperare il suo consueto ritmo, anche grazie a prezzi del comparto energy molto più morbidi che possono essere una vera manna nel periodi invernale se si considera ancora la difficoltà che deriva dal conflitto in medio oriente. Il dato atteso ad un +8.8 dal precedente 9.8 potrebbe tuttavia mettere ancora in luce una strada in salita per l’economia tedesca e fare quindi pressioni sulla BCE per un rapido taglio del costo del denaro.
- 14.30 INFLATION RATE YOY usa
Grande attesa per i dati sull’inflazione Usa che dopo aver dato ancora conferma di un calo nei prezzi dell’energy, deve ora fugare tutti i dubbi di una possibile fase vischiosa, che possa rendere il lavoro della FED ancora arduo.
Il dato YOY è atteso in calo al +3.1% dal precedente 3.2%, mentre su base mensile si resta fermo ad un atteso 0%. Il vero focus resta il dato CORE che su base YOY viene atteso fermo al 4%, il che potrebbe aprire ad incertezze per la FED e porre ancora toni hawkish alla prossima riunione di mercoledi.
Mercoledì 13 dicembre
- 14.30 PPI USA
Dato che completa il quadro inflazinistico USA prima della riunione FED , sono i prezzi alla produzione, che sono attesi in salita MOM al +0.1% rispetto al precedente -0.5%. il quadro inflazionistico resta il centro dell’attenzione della FED dopo che i dati sul mercato del lavoro non hanno dato buone speranze di un tono meno hawkish da parte della banca centrale americana.
- 20.00 INTEREST RATE USA
Dato chiave per queste ultime settimane del 2023, con la riunione si dicembre possiamo dire concluso il 2023 , pertanto le aspettative saranno alte su questo evento. I mercati azionari oramai scontano un prossimo taglio del costo del lavoro nel 2024, e l’euforia per il famoso rally di natale ha spinto le quotazioni a prezzi inattesi dopo un Novembre brillante. Volare alti è cosa gratida, ma attenzione alle cadute che diventano più dolorose. Questa ipotesi non possiamo escluderla se Powell dovesse negare i toni accomodanti che molti si attendono, anche a causa dei buoni dati sul mercato del alvoro che sembra non trovare spunti per far salire la disoccupazione al target del 4%, ma resta ancora un mercato teso che non lasica sereno il Board della FED costretto probabilmente a mantenere salde le redini del costo del denaro. Un ‘eventulae apertura a prossimi tagli tassi potrebbero dare un ulteriore spinta rialzista al mercato azionario che a quel punto non avrebbe nessun freno per generare nuovi massimi per il 2023.
Rimaniamo cauti ovvimanete e seguiamo con attenzione la riunione e lo speech di Powell.
Giovedì 14 Dicembre
- 13.00 BOE INTEREST RATE DECISION
La settimana delle banche centrlai prosegue con la BOE chiamata a combattere ancora l’inflaizone più alta del gruppo g10, tuttavia gli incoraggianti dati sull’ultima rilevazione potrebbero dare fiato alla BOE che si ci attende possa rimanere ferma con un costo del denaro al +5.25% e rimandare al 2024 eventuali decisioni su tagli o meno del costo del denaro.
- 14.15 ECB INTEREST RATE DECISION
Si conclude con la BCE che sembra essere la prima tra le banche del gruppo G!= ad avere le carte in regola per procedere con un primo taglio del costo del denaro. L’inflaizone oramai non lontana dai target del 2% e una congiuntura macroeconomica molto più debole che difficilemnte potrebbe rialimentare al corsa dei prezzi, complice anche il crollo dei prezzi dell’energia che a cascata si riflette sui prezzi al consumo. I tassi per questa riunione sono attesi fermi a l 4.5% ma sarà la dialettica del presidente Lagarde a fare la differenza e a dare speranze o meno per un primo taglio tassi nel 2024.
Buon Trading
Salvatore Bilotta
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