Giunti oramai ai target di breve con il dollar index, da noi identificati nei livelli di 109.40-50, il dollaro vede i primi segni di prese di profitto.

Non si intende con ciò la fine di un rally rialzista che potrebbe portare il dollaro americano verso le successive restistenze, poste a nostro avviso a 112.25 prima e 120.00 poi, ma almeno per quanle seduta una fase di respisro del biglietto verde non ci sembra uno scenario cosi impossibile.

I retail respirano dal 77% short, visto ieri all’attuale 75% di posizioni corte presenti sul basket, il sentiment resta pertanto ancora ribassista e con percentuali lontane dalle fasi di equilibrio.

L’euro resta ancorato alla parità, in attesa dell’appuntamento con la BCE del 21 Luglio , chiamata a scelte non facili, special modo in seguito alla crisi di governo che si è aperta in Italia. Il nostro Paese, già in forte difficoltà per il suo elevato debito, che non ci pone in condizioni di forza là dove la banca centrale europea dovesse alzare i tassi di interesse in maniera aggressiva, vive ora la fragilità politica che rende il tutto ancora più complesso. In attesa di avere un quadro più chiaro, eurusd resta sulla parità, con un breve tentativo di affondo ribassista, fino alle aree di 0.9950, per ora riassorbito. Il sentiment retail resta al 70% long sul basket dal 74% di ieri, mostrando i primi segnali di stanchezza anche sul cambio principale, dove i retail sono al 76% long dal 79% di ieri.

Con il respiro del dollaro americano, recuperano qualche pips tutte le altre majors, con il cable che passa dal 79% long di ieri al 76% di oggi. Gbpusd dopo il breve affondo di ieri a 1.1750, sembra voler recuperare qualche punto percentuale , ma resta obbligo prima di parlare di rialzi un tentativo di aggredire le prime resistenze poste a 1.1880 prima e 1.1935-50 poi.

Cala il dollaro, e con lui anche usdchf che cede finalmente dai massimi di periodo posti a 0.98858, per tornare al test dei supporti in area 0.9775, con i retailche passano dal 75% short di ieri al 73% attuale.

Anche le oceaniche ritracciano dai minimi, ed il sentiment retail si adegua rapidamente, con il dollaro australiano che passa dai minimi di ieri visti a 0.6680 a 0.6750 con i retail che riducono le loro posizioni long dal 68% di ieri al 66% attuale. Anche nzdusd passa da un 81% long di ieri al 78% attuale.

Tutto lascia pensare a qualche presa di profitto sul dollaro americano per questa giornata, ma le condizioni macro economiche lasciano poco spazio a possibile debolezza del biglietto verde, pertanto attenzione massima ai supporti di dollar index che potrebbero rilanciare nuovamente il biglietto verde.

buona giornata e buon trading

SALVATORE BILOTTA