Il quadro di possibile storno delle valute oceaniche, si completa con il cross gbpnzd che a nostro parere resta il termomentro del sentiment sul mercato, grazie alle differenti politiche monetarie e al conseguente differenziale tassi che si crea tra le sterline e il dollaro neozelandese.

La BOE ha già effettuato 2 rialzi tassi consecutivi, e sembra proiettata ad ulteriori inasprimenti delle politiche monetarie, dettate dall’esigenza di combatte l’elevata inflazione , che resta invece contenuta in Nuova Zelanda, dando cosi la possibilità alla RBNZ di essere maggiormente attendista ed accomodante nella politica monetaria.

Questa divergenza nelle scelte delle banche centrali, ha dettato da un lato la forza della sterlina e dall’altro la debolezza del dollaro neozelandese, portando il cross gbpnzd ad un rally rialzista partito dalle aree di 1.8860 nel novembre del 2021, e che ha portato il tasso di cambio ai massimi di 2.05, per poi ripiegare a 2.0275.

I traders retail che non si sono fatti attendere nella loro operatività contrarian, sono in posizione corta dalle aree di 1.9275 , e come di consueto iniziano la ricerca di posizionamenti in trend solo ora, ai primissimi ritracciamenti, che avvengono sulle aree di massimo, segno che le mani forti, naturale controparte dei retail, stanno probabilmente prendendo profitto, chiudendo le loro posizioni long, e scaricando sui retail che acquistano tardivamente l’asset.

Potremmo a questo punto assistere ad incrementi nel posizionamento long dei trader retail, man mano che i livelli di supporto verranno rotti a ribasso, in primis 2.0225 e 2.0125 poi.

L’attuale break out della trend line supportive apre dunque lo scenario ribassista, che rimane al momento solo uno storno, che difficilmente vedrà inversione netta, se non ci saranno cambi nella politica monetaria della RBNZ.