I funzionari della Federal Reserve hanno intensificato la loro battaglia contro l'inflazione, la Banca centrale ha deciso che raddoppierà il ritmo con cui sta riducendo gli acquisti di obbligazioni e titoli garantiti da ipoteca, passando a $30 miliardi/mese, proiettando la chiusura del QE al Marzo 2022.

Notizia questa, già preannunciata da Powell, la vera novità, come avevamo richiamato, è nel DOTPLOT, cioè nelle proiezioni che i 18 componenti del Board, vedono per i futuri rialzi tassi, che passano dai 2 previsti nell’ultima riunione, a ben 3 rialzi tassi nel 2022 e 3 nel 2023.

La Fed legge nei dati macroeconomici, una forte ripresa economica, con una disoccupazione che è attesa per il 2022 a livelli del 3.5%, tornando di fatto ai livelli pre-pandemici, dritti alla piena occupazione.

Non mancano le preoccupazioni per la nuova variante omicron, che lascia ancora perplessi i funzionari della FED.

Nota di particolare attenzione, è la volontà espressa da Powell di potenziali rialzi tassi, non prima di chiudere il Tapering, ma prima di raggiungere la piena occupazione, se sarà necessario.

Le nuove proiezioni dei tassi di interesse dei fondi federali, vedono quindi 3 rialzi nel 2023 e ancora 2 nel 2024, portando il tasso al 2.10% entro la fine del 2024.

Il comparto obbligazionario, per quanto veda una curva dei rendimenti sostanzialmente ancora piatta, ha dato evidenti segni di rialzo nei rendimenti dei treasury ieri sera, cosi come il comparto equity, dove gli investitori scommettono sulla capacità della FED, di arginare l’inflazione, senza soffocare la domanda.

In questo scenario macro, la price action si è concretizzata, come detto ieri nel nostro report, con un buy on rumors and sell on news, portando poi a forti prese di profitto sulla salita del dollaro al termine della conferenza stampa.

Oggi avremo la BOE, anche lei chiamata a difficili decisioni di politica monetaria, con un’inflazione che è oramai giunta al 5.0%, guidata dagli aumenti dei prezzi di abbigliamento, carburante e auto usate, mentre l’inflazione core è al 4%, livello più alto dal 1992.

I dati sopra riportati, sarebbero più che sufficienti a giustificare un rialzo tassi da parte della BOE, che però si trova a fare i conti con le restrizioni per la pandemia e la nuova variante omicron.

Il FMI ha affermato che l’inflazione nel regno unito potrebbe raggiungere il 5.5% nella prossima primavera, richiamando cosi la BOE all’azione.

La vera minaccia è negli aumenti salari, che sono del +4.3% negli 3 mesi precedenti ottobre, rendendo di fatto più complesso il ridimensionamento dell’inflazione.

Il cable ieri sera, sulla conferenza della FED, ha mantenuto il suo range di prezzo compreso tra 1.32 e ¾ e 1.31 e ¾ .

Infine nella giornata di oggi avremo la BCE, chiamata anche lei a combattere l’alta inflazione, ma dove le prospettive di politiche economiche più aggressive sono decisamente ridotte.

Vedremo nel corso della giornata come gli interventi della BOE e della BCE sconvolgeranno gli equilibri del mercato.

Buona giornata e buon trading

Salvatore Bilotta Trader