DOLLARO E YEN DUE STRADE SEPARATE

Mercati ancora in alta volatilità per l’inizio di questo 2022, che non è certo privo di sorprese e spunti di riflessione e soprattutto di spunti operativi.
Il comparto equity mondiale ieri ha nuovamente dato un segno di debolezza, ripiegando in territorio negativo su tutti i listini , ma di fatto l’alternarsi di forti ribassi e successivi recuperi sembra oramai il mood più frequente per questo inizio di anno, e al di là della motivazione che possiamo ricercare in dichiarazioni di banchieri , presidenti e vice, o qualsivoglia figura del mondo finanziario e politico, l’unica grande verità a nostro parere è che i mercati sono cambiati.
I mercati sembrano essere tornati ad una normalità alla quale eravamo oramai disabituati, siamo tornati a vedere una bi direzionalità che dovrebbe essere vero sale di mercati sani, e che date le price action degli ultimi anni, unidirezionali e sempre solo con nuovi record, oggi ci sembra qualcosa di insolito.
La vera anomalia sui mercati è data forse dalle correlazioni itermarket e intramarket con il mercato valutario, che più volte abbiamo preso a riferimento come termometro per capire quale potesse essere la vera strada che le mani forti stanno intraprendendo su vie di risk off o risk on, e che questa volta sembra aver cambiato totalmente le correlazioni alle quali ci eravamo anche qui abituati.
Le ultime giornate sono state dettate da indubbia debolezza del dollaro americano, espressa chiaramente sia dal dollar index , che ha rotto i supporti primi a 95.50 e che ora è a ridosso di 94.50, eesprimendo la sua debolezza contro tutte le majors che dopo un lungo periodo di lateralità almeno per il cambio eurusd, sembra abbiano trovato la giusta motivazione per intraprendere movimenti semi direzionali.
La caduta del dollaro ha ovviamente portato i retail a comprare i ribassi fin da subito spingendoli a sentiment già interessanti , visti gli attuali 74% long, e che si riflettono ovviamente su tutti i cambi originali, come eurusd, dove i retail oggi sono corti al 69%, dando il via ad un sentiment contrarian sviluppatosi alla rottura immediata delle prime resistenze di 1.1387-90, e che sembra perdurare anche agli attuali prezzi di 1.1460-70.
Ancora la debolezza del dollaro americano potrebbe spingere la valuta unica verso le vere aree di resistenza che per noi , sono individuabili in primis a 1.1520-10 e poi a 1.1610, area delle mm200 su base daily.
Più impulsivo il movimento sulla sterlina che viveva una fase di forza propria, forse sulla scia delle aspettative di una BOE ancora aggressiva, e che ha portato il cable alle aree di 1.3750, rimanendo saldamente al di sopra di 1.37, con un sentiment retail stabilmente contrarian short al 88%, in linea con il sentiment del giorno precedente.
La vera anomalia di questi giorni è lo yen, che resta forse termometro ancora di risk off sui mercati, mostrando una vera forza propria, che si sta esprimendo contro tutte le altre majors, decorrelandosi quindi anche dal dollaro americano, che per diverso tempo ha condiviso lo stato di valuta rifugio con lo yen e che ora sembrano essere del tutto decorrelate.
Questo nuovo status si manifesta egregiamente nel cambio originale usdjpy , oramai in caduta libera, dalle aree di massimo di 116.35, è approdato in primis a 115.50, per poi rompere definitivamente le aree di 115 e dare il via ad un movimento unidirezionale che lo ha portato agli attuali 113.75, generando un vero cambio di sentiment anche nel posizionamento dei traders retail che non hanno tardato a posizionarsi contrarian long sugli ultimi break out.
Resta ancora interessante usdcad che vede i retail long al 89%, in leggera riduzione rispetto al 91% di ieri mattina, il che potrebbe far pensare ad una battuta di arresto sulle aree di supporto attuali di 1.25 figura.
Non manca dunque la volatilità, ne le occasioni di trading, che richiedono però molta prudenza e disciplina, per rispettare il complesso quadro che ci si presenta in questo inizio di 2022.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
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